Abbigliamento da lavoro
L'abbigliamento professionale nel settore agroalimentare
Il settore agroalimentare è una delle colonne portanti all’interno dell’economia e dell’industria italiana. All’interno di questa realtà le due parole chiave sono: sicurezza e igiene.
Chi lavora nell’industria agroalimentare spesso deve operare in ambienti con diversi prodotti e materiali, aumentando i rischi di contaminazione. Per questo motivo, è necessario che chiunque disponga della corretta vestizione che gli permetta di lavorare in sicurezza, senza contaminare gli alimenti.
Il pilastro del mondo agroalimentare: la certificazione HACCP
L’importanza del settore agroalimentare all’interno dell’economia nazionale e internazionale è riconosciuta da tutti. Questo ha richiesto un controllo ferreo della qualità degli alimenti, per evitare qualsiasi forma di contaminazione.
In questa logica, il ruolo cruciale viene ricoperto dalle certificazioni e dalle norme, che danno le linee guida per poter lavorare correttamente in questo settore. Tra le tante, quella che più di tutte rappresenta la sicurezza nel mondo agroalimentare è l’HACCP.
HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points)
Nel settore agroalimentare, HACCP ricopre il gradino più alto della scala gerarchica delle certificazioni e dei diversi protocolli. Questo sistema di gestione e controllo, riconosciuto a livello internazionale, si basa sulla prevenzione dei rischi nella produzione, manipolazione e distribuzione degli alimenti.
L’HACCP si basa su quattro azioni:
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Analisi dei rischi: l’identificazione dei potenziali rischi legati al processo produttivo
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Definizione dei punti critici di controllo (CCP): stabilire delle fasi in cui poter intervenire per poter prevenire o eliminare il pericolo.
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Monitora i CCP affinché rimangano nei limiti prestabiliti;
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Tenere i registri dei documenti per dimostrare l’applicazione e il funzionamento del sistema.
Sono semplici azioni che permettono una gestione a tutto tondo di tutto il processo di produzione e distribuzione degli alimenti.
Standard internazionali per la sicurezza alimentare nella GDO: BRC e IFS
All’interno della grande distribuzione organizzata (GDO), orientata sui principi fondamentali dell’ HACCP, la sicurezza alimentare rappresenta la priorità principale. Sulla base di questo motivo, vengono adottati due standard internazionali riconosciuti: la BRC e l’IFS.
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BRC Food Safety Standard
Il BRC è uno standard riconosciuto a livello globale, ideato per garantire sicurezza, legalità e qualità degli alimenti.
A differenza dell’HACCP, l’iter di certificazione BRC si articola in più fasi:
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Definizione dello scopo di certificazione;
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Verifica preliminare, per valutare punti di forza, punti critici ed aree di miglioramento;
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Partecipazione volontaria al “programma di registrazione BRC”, per le aziende non conformi;
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Certification Audit, per valutare la conformità agli standard di chi soddisfa i requisiti;
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Controlli periodici ogni 6-12 mesi per garantire il mantenimento degli standard qualitativi e il miglioramento costante.
IFS (International Featured Standards)
È uno standard europeo con l’obiettivo di valutare la sicurezza e qualità dei prodotti alimentari, lungo tutta la filiera produttiva.
A differenza dello standard BRC, però, l’IFS prevede una maggiore attenzione a tutte le singole fasi del processo produttivo, dalla produzione, al confezionamento fino allo stoccaggio.
Un secondo elemento che lo differenzia dagli altri standard è la presenza di requisiti specificatamente dedicati alla food secure e food defense, all’interno del quale rientrano tematiche come le contaminazioni dolose o le frodi alimentari.
L’IFS, proprio come la BRC, utilizza degli audit di certificazione per attestare la conformità delle aziende agli standard richiesti, offrendo così una garanzia concreta ai consumatori e ai partner delle aziende.
RABC e DIN 10524: sicurezza e igiene nel settore agroalimentare
Oltre alla sicurezza alimentare, nell’industria agroalimentare assumono sempre più importanza temi come le contaminazioni dolose, le frodi alimentari e le procedure di lavaggio e manutenzione dei tessuti, fondamentali per garantire degli ambienti di lavoro sicuri.
All’interno di questo sistema i riferimenti chiave sono due: il sistema RABC e la norma DIN 10524.
Il Sistema RABC e la prevenzione delle contaminazioni biologiche
Il RABC (Risk Analysis and Biocontamination Control) è un Sistema di gestione del rischio che si applica al lavaggio e alla manutenzione dei tessuti, in particolare degli indumenti da lavoro, con l’obiettivo di prevenire la contaminazione microbiologica. Questo sistema è regolamentato dalla norma DIN 10524.
La norma DIN 10524: i livelli di rischio e la gestione dell’igiene
La DIN 10524 è una norma che evidenzia all’interno del settore agroalimentare tre livelli di rischio, in base alla sensibilità del prodotto alla contaminazione:
- Rischio massimo: per prodotti altamente deperibili e non confezionati (es. pesce, latticini, piatti pronti);
- Rischio alto: per alimenti facilmente deperibili come salumi, dolciumi e formaggi;
- Rischio basso: per prodotti a lunga conservazione o a bassa deperibilità.
Questa classificazione è utile per poter determinare la corretta gestione degli indumenti da lavoro, che rappresentano una barriera fondamentale tra l’operatore e il prodotto alimentare.
L’abbigliamento nel mondo agroalimentare: che cosa è meglio indossare?
Nel settore agroalimentare, indossare un abbigliamento da lavoro adeguato è fondamentale per evitare la contaminazione degli alimenti durante tutte le fasi della produzione e non solo.
Quali indumenti scegliere?
Gli indumenti per l’industria alimentare devono essere:
- Realizzati con materiali resistenti e facili da lavare
- Progettati per limitare la diffusione di contaminanti
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Privati di tasche (o con tasche sigillate), per evitare l’accumulo di polvere o residui alimentari
Tra i capi essenziali troviamo:
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tute protettive: coprono interamente corpo e braccia, creando una barriera contro gli agenti esterni.
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Guanti monouso o riutilizzabili: sono indumenti accessori che rendono completa la protezione contro batteri e microrganismi.
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mascherine e occhiali protettivi: limitano il rischio di contaminazione tramite saliva e contatto diretto.
Nel settore agroalimentare, l'adozione di indumenti specifici è fondamentale per prevenire la contaminazione degli alimenti. Questi indumenti devono essere sottoposti a rigorosi protocolli di lavaggio e manutenzione, garantendo così un ambiente di lavoro igienico e sicuro, indispensabile per la qualità e la sicurezza degli alimenti.
La Food Industry: l’abbigliamento Elis certificato secondo la DIN 10524
Sulla base di queste regole e di questi standard, Elis ha sviluppato la linea Food Industry, una gamma di abbigliamento specifica per il settore agroalimentare, conforme alla norma DIN 10524, che definisce standard elevati di sicurezza in base al livello di rischio di contaminazione.
I nostri abiti per il settore della produzione sono pensati per questi tre livelli di rischio, il loro design è concepito per garantire tutta la protezione richiesta.
I tre livelli di rischio e le caratteristiche dell’abbigliamento
Questi abiti sono caratterizzati da specifiche caratteristiche che rispettano a pieno le raccomandazioni della norma DIN 10524. Le caratteristiche richieste sono diverse in base al livello di rischio.
Rischio Massimo
Adatto alla lavorazione di alimenti altamente deperibili (pesce, latticini, piatti surgelati ecc.). Le caratteristiche principali di questa tipologia di abito sono:
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Bottoni automatici in metallo: più resistenti e facilmente identificabili ad eventuali controlli qualità;
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Profili colorati: la presenza delle fasce colorate, permette una miglior identificazione all’interno dei diversi reparti
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Il tessuto: l’abito è composto da un tessuto 65% in poliestere e 35% di cotone.
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Assenza di tasche
Rischio alto
È specifico per tutti gli alimenti freschi, non trattati né confezionati. Le caratteristiche dell’abito sono le stesse del rischio massimo, ma con:
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Una tasca interna sulla giacca;
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Una tasca esterna sui pantaloni, con chiusura a bottoni, per evitare ogni contaminazione.
Rischio basso
Usato per prodotti a basso rischio di contaminazione. Include:
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Bottoni automatici su polsini e apertura centrale;
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Tasche multiple interne ed esterne, consentite grazie al rischio contenuto;
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Stessa composizione degli altri livelli (65% poliestere/35% cotone).
Conclusioni
L’abbigliamento da lavoro agroalimentare è un elemento chiave per garantire sicurezza alimentare, igiene e conformità alle normative. Scegliere capi certificati, studiati in base al livello di rischio, aiuta a proteggere sia i lavoratori che la qualità dei prodotti. Affidarsi a fornitori specializzati come Elis significa investire in efficienza, sicurezza e professionalità.

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